Linee vita avanzate e conformi per facilitare gli operatori e salvaguardare il valore più grande.
Le cadute dall’alto rappresentano la seconda causa più comune di infortunio sul lavoro e provocano non solo ingenti perdite economiche ma soprattutto costi a livello sanitario e di vite umane. Per scongiurarli, il D.Lgs. 81/08 disciplina il lavoro in quota e le misure da adottare in concomitanza di “un’attività che espone al rischio di caduta da un’altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile”.
In particolare, l’art.18 obbliga il datore a dotare i lavoratori degli appositi dispositivi di protezione individuale, mentre l’art.115 prescrive ed elenca quelli necessari in caso non vengano adottate le misure di protezione collettiva, previste all’articolo 111, comma 1, lettera a). Si tratta, nello specifico, di dispositivi di protezione individuale destinati a eludere il pericolo di morte o lesioni permanenti, detti anche di III categoria, a cui appartengono:
- le imbracature per il lavoro in quota che, in caso di caduta, devono distribuire le tensioni sul corpo mantenendolo in sospensione
- i sistemi di ancoraggio a peso morto per applicazioni in cui il fissaggio al tetto risulti impossibile o non richiesto
- i caschi con cinturino sottogola, in grado di proteggere anche dalla caduta di oggetti
- i vari tipi di connettori che collegano i dispositivi di protezione individuale, formando linee vita
- gli avvolgitori o dispositivi anticaduta retrattili a lunghezza variabile, che hanno il vantaggio di consentire grande mobilità senza necessitare di operazioni di regolazione manuale
- i cordini da collegare a sistemi di trattenuta in grado di sostenere e frenare il corpo dell’operatore
- i dispositivi di protezione individuale anticaduta di tipo guidato, indicati nella salita dei tralicci o delle scale o per la risalita su tetti inclinati.
REGO, forte di un know how decennale, fornisce tutti questi dispositivi di protezione individuale con la massima attenzione al cliente e alla sicurezza dei lavoratori. Grazie al nostro continuo impegno nella ricerca e sviluppo e ai costanti collaudi e prove di carico garantiamo infatti i migliori standard qualitativi, senza dimenticare la funzionalità, l’efficienza operativa e il comfort degli utilizzatori. Basti pensare alle imbracature regolabili, studiate per non intralciare ma agevolare i movimenti, agli elmetti che permettono l’installazione di lampade, visiere e protezioni uditive, provvisti di fasce antisudore, di protettori del mento e di sistemi di areazione che assicurano la massima traspirabilità o, ancora, ai dispositivi guidati che agevolano salita e discesa grazie allo scorrimento iperfluido e che permettono di selezionare la funzione bloccante o anticaduta, semplicemente premendo un pulsante. Ma i dispositivi di protezione individuale sono soprattutto affidabili, come dimostrano le apposite certificazioni che ne attestano la conformità per uno o più usi specifici. Disponiamo, infatti, di:
- imbracature adatte al lavoro su tralicci o antenne o alle linee vita per tetti e terrazze, certificate sia come anticaduta, con attacco dorsale e sternale, che come posizionamento, con cinghie laterali (norme EN 361 e EN 358).
- caschi omologati alla UNI EN 397, caratterizzati da ininfiammabilità e da un’elevata resistenza a urti e penetrazione
- moschettoni in alluminio e acciaio protetti contro la corrosione, come prevede la UNI EN 362.
- cordini con o senza connettori, anche certificati per uso orizzontale su spigolo vivo, equipaggiati con assorbitori di energia ex EN 355 per arrestare le cadute
- fettucce di ancoraggio ex UN 354, da collegare alle apposite cinture integrate nelle imbracature, per mantenere gli operatori in equilibrio durante il lavoro
Tutti i dispositivi di protezione individuale citati sono durevoli e studiati apposta per minimizzare le spese di manutenzione. Tuttavia, per garantirne il corretto funzionamento, la EN 365 prescrive ispezioni periodiche con una frequenza massima di 12 mesi, che potrete effettuare facilmente grazie al nostro servizio dedicato.